Una passeggiata sulla Luna

E’ la notte del 20 luglio 1969, mezzo secolo fa. La terra rallenta il suo moto, i cuori si fermano. Tutti gli occhi del mondo sono rivolti al cielo. Nelle case dalla piccola scatola magica, posizionata in salotto, escono immagini in bianco e nero, sfuocate. Le parole cercano di dare un senso ad una storia che è storia. L’uomo sta per fare il primo passo sulla Luna. Ripenso a quelle ore, per chi le ha vissute indelebili nella memoria come un tatuaggio sul braccio, ed ecco cosa vedo…

Una trentina di panchine. Uomini e donne che camminano, bamboretti che giocano, ragazzi e ragazze che fanno le “vasche”. Nessuno che si azzarda ad andare in bicicletta. Il negozio del numero espone in vetrina i giocattoli più belli. I tavoli dei caffè occupano elegantemente la strada. Il locale del fiore con i petali non è invaso dai libri che, invece, possiamo trovare nella Galleria a fianco, “firmata” da uno degli architetti più importanti del mondo. Numerosi sono i cinema, uno il teatro. Le vetrine di una grande agenzia di viaggi pubblicizzano le mete più ambite e sognate. Palme, fiori, aiuole e fontane. Colori e profumi. L’orologio della Fiat segna il consumarsi del tempo.

Guardando la Luna, vedo la passeggiata; una passeggiata sulla Luna.

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