Quotidiani, riviste e libri

In questi giorni avrete sicuramente letto articoli relativi a sequestri di account su Telegram. Si tratta di inchieste avviate dopo le denunce degli editori dell’Agcom, per bloccare la possibilità di leggere e consultare gratuitamente quotidiani, riviste e libri che causerebbero un danno di circa 250 milioni di euro all’anno.

A tal proposito ritengo interessante la presa di posizione di uno di questi account (@Edicolaitaliana) e gli spunti offerti per una riflessione seria e realistica di quello che potrebbe essere il prossimo futuro.

Cari utenti!

Vogliamo scrivervi questo post per raccontarvi la realtà. Tutte le maggiori fonti giornalistiche riportano la notizia che i canali Telegram di Edicola sono stati chiusi… in realtà non è vero. Alcuni hanno cambiato format, altri sono stati “bloccati” nel loro canale di redirect.

Queste sono le grandi manovre dell’editoria italiana. In un periodo in cui i soldi sono sempre meno per tutti, le riviste le dovete comprare e spendere 3€ per ognuna…

Molti editori dovrebbero ringraziarci, abbiamo dato visibilità a 90mila utenti, in un istante, a riviste che avevano si e no un centinaio di lettori. (D’altronde più di una rivista ci ha addirittura richiesto di pubblicizzare i loro numeri qui sul nostro canale per farsi conoscere!)

Cosa si fa invece di ingegnarsi a come fare a rendere riviste e giornali accessibili a tutti? È così difficile creare un servizio freemium, che consente di accedere a più giornali e riviste insieme ad un costo ridotto? È nato Netflix, Spotify, Disney Plus, Prime Video e cento altre piattaforme così. Film che per essere girati hanno bisogno di budget giganteschi sono disponibili su una piattaforma accessibile a pochi euro al mese e lo stesso non si può fare per un libro o una rivista?

È così difficile prendere spunto da questi servizi che hanno ridotto al minimo la pirateria di musica e film?

Creare una piattaforma in cui poter leggere tutti i quotidiani, riviste e libri ad un costo accessibile è così complicato? E magari rivendere gli spazi pubblicitari, un pò come la pubblicità su Spotify, creando di fatto qualcosa di pienamente sostenibile. Neanche una parola su alcun giornale è stasa spesa su questa soluzione, la più semplice.

Invece no, sono queste le mosse dei grandiosi imprenditori (pieni di soldi) dell’editoria italiana.

È troppo comodo ricevere i soldi dello Stato (eh sì, l’editoria è in parte finanziata con le nostre tasse) e poi lamentarsi della pirateria. D’altronde da beceri ominidi che in diretta TV definiscono il meridione come inferiore cosa ci si può aspettare? Menti chiuse, piatte, che non riescono a guardare oltre.

Volete scaricare le riviste e i quotidiani? Ci sono mille altri modi, basta cambiare i DNS e avrete accesso a tutti i siti internet che volete. Siamo sicuri che tanti altri canali di riviste continueranno a nascere e ad esserci fin quando non si crea una soluzione intelligente.

Ci chiamano “pirati”, in realtà siamo persone normalissime, diplomate e laureate, che hanno reso, per qualche tempo le riviste gratis semplicemente “spostandole” da siti web facilmente accessibili a chiunque a questo canale Telegram.

Potremmo tranquillamente cambiare nome in @editalia e rendere il canale accessibile come prima. Ma avendo altro di meglio da fare che comparire sui giornali, interrompiamo questo servizio.

Basta cercare “riviste” su Telegram per trovarne di altri (Ma ripetiamo non serve Telegram, basta saper cercare su Google o leggere il canale @fontiebook per farsi un’idea).

Per quanto riguarda questo canale ci accorderemo con altri canali per creare un nuovo format utile per tutti voi, eliminando le riviste. È la scelta più sensata per noi, per condurre una vita senza pensieri.

È stato un piacere, speriamo di aver allietato le vostre giornate con una sana lettura!

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