Il tunnel delle Apuane e il Pallone del Matanna

Raschiando il barile delle armi di distrazione di massa, nel sottofondo del fondo, si rintraccia l’impossibile e si rilancia l’incredibile. Eugenio Giani (presidente della Regione Toscana), infatti, crede che l’idea di scavare un tunnel sotto le Apuane posso rappresentare “una grande opportunità“. Gli uffici delle Opere Pubbliche sono già al lavoro per valutare la fattibilità, elaborare un progetto ed ipotizzare la spesa.

Ma che senso ha? Quali vantaggi potrebbe portare? E’ così difficile da capire che un futuro migliore per i nostri figli e nipoti può essere tale solo e soltanto se abbiamo cura dell’ambiente, lo preserviamo, lo rispettiamo e lo recuperiamo in tutte le sue forme?

In attesa di vedere come andrà a finire, andiamo indietro nel tempo per ricordare un progetto altrettanto folle che, per la verità, non ebbe poi così tanto successo.

“Agli inizi del Novecento Alemanno Barsi, gestore dell’Albergo dell’Alto Matanna, escogitò un singolare quanto fantasioso sistema per portare i suoi clienti e gli escursionisti, a sei per volta, dalla Grotta all’Onda (nel comune di Camaiore) al Colle della Porta (oggi Foce del Pallone), nei pressi del suo albergo. Si trattava di un pallone aerostatico agganciato a una fune, una sorta di antenato delle moderne funivie, ma senza motore, che sfruttava la forza di salita stessa del pallone.

L’ingegnoso marchingegno, battezzato Rosetta, come la moglie del signor Barsi, venne inaugurato nell’agosto del 1910, ma la sua vita durò sì e no quattro mesi perché lo stesso inverno una forte tempesta si portò via il pallone, le funi e i sogni di Barsi.”

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