Il Micio e Raul

Il 23 giugno di dodici anni fa (2010), all’età di 57 anni, moriva Spartaco Bertuccelli il “Micio“. Operaio in cantiere, nella seconda metà del 1970 era stato uno dei fondatori delle “Facce Rosse”, formazione musicale tra le più conosciute a Viareggio. Oggi, a dodici anni di distanza, mi piace ricordarlo rileggendo e proponendo l’articolo, a firma del sempre attento Roy Lepore che, per l’occasione, pubblicò Il Tirreno.

Me lo ha inviato Carlo Benetti che nel gruppo suonano la fisarmonica. E’ un ritaglio di giornale protetto da un vetro, a testimonianza di una grande e perenne amicizia. Eccellente giocatore, un giorno fu invitato ad un provino del Milan, a cui rinunciò perchè, dove sarebbe andato a giocare, non c’era il mare. “Amava troppo Viareggio per distaccarsene”. Amava Viareggio ed amava il Carnevale. Per questo decise di contribuire alla nascita ed allo sviluppo del complesso che tanto successo avrebbe avuto per i decenni a venire. Chitarra, voce ed una poesia nell’anima che lo portò a scrivere, seduto al tavolino del Bar Roma al fianco di Enrico Casani ed il batterista delle Facce Rosse Roberto Bertozzi, il brano “Picciù“, omaggio ad uno dei personaggi che i viareggini portano nel cuore, in quello spazio dove c’è e ci sarà sempre posto per il “Micio” e per persone come lui.

Come il grande Raul Bertuccelli, “Ambasciatore del Carnevale di Viareggio oltreoceano” e grande protagonista delle sfilate allegoriche per il “Mardi Gras” di New Orleans, la cui morte è annunciata nella stessa pagina de il Tirreno in cui si parla di Spartaco Bertuccelli.

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