La storia di Sadako Sasaki

Non conoscevo questa storia. L’ho letta in preda alla commozione per come si è sviluppata ed alla rabbia verso quella che è l’ennesima dimostrazione di quanto male possano fare (e continuano a farlo anche oggi) gli uomini.

Sadako Sasaki, nata a Hiroshima il 7 gennaio 1943 è qui morta il 25 ottobre 1955, fu una dei sopravvissuti ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki del 6 e 9 agosto 1945. Aveva due anni e si trovava con il fratello in un parco per giocare, a circa 1,7 chilometri di distanza dal luogo dell’esplosione. Crescendo divenne forte e atletica, ma nel 1954, all’età di 11 anni, dopo la vittoria di un’importante gara di bici, tornò a casa stremata. Le fu diagnosticata una grave forma di leucemia, conseguenza delle radiazioni della bomba atomica. La ragazzina venne quindi ricoverata alla croce rossa di Hiroshima.

Suo fratello le parlò di un’antica leggenda secondo la quale chi fosse riuscito a creare mille orizuru (origami a forma di gru) avrebbe potuto esprimere un desiderio. Chizuko stesso realizzò per lei la prima, Sadako continuò nella speranza di poter tornare presto a gareggiare.

Durante i quattordici mesi trascorsi in ospedale, Sadako realizzò gru con qualsiasi carta a sua disposizione, comprese le confezioni dei suoi farmaci e la carta da imballaggio dei regali degli altri pazienti. Morì la mattina del 25 ottobre 1955. Una versione della sua storia, vuole che Sadako fosse riuscita a completare 1000 gru, prima di morire. Secondo un’altra, invece, sarebbe riuscita a completarne solo 644, mentre le restanti 356 sarebbero state aggiunte dai suoi amici. Infine, tutte le gru sarebbero state sepolte con lei.

Dopo la morte, amici e compagni di scuola pubblicarono una raccolta di lettere per di raccogliere fondi per costruire il Monumento alla pace in memoria sua e degli altri bambini morti in seguito alla bomba atomica di Hiroshima. Nel 1958, fu collocata al Parco del Memoriale della Pace una statua raffigurante Sadako mentre tende una gru d’oro verso il cielo. Ai piedi della statua, una targa reca incisa la frase: «Questo è il tuo pianto. La nostra preghiera. Pace nel mondo».

fonte: wikipedia

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