L’ultimo giorno prima del primo giorno

Ancora poche ore e questa giornata, in cui le zucche prendono il posto delle stelle per illuminare la notte, sarà solo un’impronta su un calendario usato. Ancora poche ore e terminerà l’ultimo mio giorno di lavoro prima del primo giorno di pensione. Sono momenti di profondo scombussolamento interno, forte emozione e turbinio di ricordi. Se chiudo gli occhi, infatti, rivedo molti frammenti di quella pellicola cinematografica che chiamiamo Vita. Tipo, in ordine quasi cronologico e comunque con tante lacune:

– Il primo impatto con regole ed orari, quando avevo i pantaloni corti, in una situazione di quasi lavoro; raccattapalle sui campi del Tennis in pineta di ponente.

– Lo studio e l’estate da utilizzare per recuperare qualche lira. Le stagioni dietro al banco del Bar Conchiglia a Lido di Camaiore.

– L’università, interrotta per assolvere ai doveri militari. 18 mesi a bordo.

– L’esperienza al fianco di Vincenzo Puosi, in un salone di illuminazione. (Vincenzo in questo campo è diventato un grandissimo professionista).

– Le straordinarie avventure mattutine, a distribuire figurine ed album della Edis davanti alle scuole, assieme ad un gruppo di “Amici Miei” capitanati dall’incredibile Sergio Vannucchi.

– Il periodo felliniano al Comitato Carnevale di via Saffi, vera e propria palestra di vita, esaltazione di passioni ed esperienze al fianco di persone che mi hanno dato tanto, tanto.

– Gli anni alla On The Road, poi D’Alessandro & Galli. La fortuna ed il privilegio di essere stato parte di momenti esaltanti. Il rapporto con Mimmo, quello con la squadra dei suoi grandissimi collaboratori ed Amici/che, la presenza del “piccolo” Enrico.

– “La favola mia” trascorsa, per decenni, dietro ai microfoni di Radio Babilonia (preceduta dagli esordi a Radio Sole e Radio Mare). Anche qui a stretto contatto con colleghi ed Amici indimenticati ed indimenticabili. Da Andrea Giunta e Roberto Pacini in poi… (quanti sono se ci penso… che fortuna che ho avuto).

– Le collaborazioni con Canale 39, Reteversilia, Noitv, Il Tirreno ed altre realtà editoriali e comunicative.

–  L’incredibile ed altamente formativo “salto nel futuro” reso possibile dalla GTN di Vittorio Giusti ed Umberto Di Benedetto con una squadra “dalle magliette arancioni” fatte di veri e propri talenti di quei settori e quelle materie che di lì a qualche anno avrebbero letteralmente cambiato il mondo.

– Gli eventi, le manifestazioni, le iniziative, le scommesse vinte, la fiducia e l’Amicizia con il mio “sesto fratello” Battista Ceragioli e quella famiglia di colleghi ed Amici che, negli anni, lo hanno seguito, sostenuto, apprezzato.

– Gli oltre dodici anni trascorsi a Villa Pergher con il compito di “raccontare” quanto stava accadendo e quanto di bello si riusciva a fare nell’ambito della Sanità Versiliese. Al fianco del fenomenale direttore Giancarlo Sassoli, del mio “maestro” Enrico Salvi, dei dirigenti, dei dipendenti e di tutte quelle persone che, nel proprio campo, hanno dato tutto (e di più) per scrivere davvero una bella storia, oggi sempre più difficile da confermare, da continuare.

– C’è stata poi la parentesi “lucchese” al Cup di campo di Marte che mi è costata due biciclette (rubate), ma che mi ha permesso di conoscere ed apprezzare altre persone, uomini e donne, di cui serberò per sempre un bellissimo ricordo fatto di affetto e stima.

– Ed infine, oltre tre anni alla Croce Verde a suggellare un rapporto che durava praticamente da sempre. Qui ho capito, ancoro di più, il perché questa Associazione rappresenti un vanto per la nostra Città. Qui, quotidianamente, ho incontrato persone, compresi i Volontari, che hanno dato un senso ed un valore alto ai concetti di solidarietà, presenza, disponibilità, professionalità ed umanità. Un grazie alla Presidente Carla Vivoli per avermi dato fiducia, nonostante pressioni che non hanno certo fatto onore a chi le fece. Grazie a Tutti e Tutte per avermi regalato i vostri sorrisi e la vostra considerazione. Avrò, comunque, tempo e modi per ringraziarvi come si deve.

– Tante altre cose, poi, sono accadute, rendendomi quello che sono, consapevole della fortuna che ho avuto nel poter essere parte principale di questa storia di cui vado orgoglio e di cui sono onorato.

Ho cercato, per un momento, di fermare il tempo, ma le lancette premono per continuare il loro inesorabile cammino. Proprio oggi, (combinazione), venendo in ufficio per l’ultima volta, ho incontrato sulle scale Alfredo, un Volontario che, così all’improvviso, mi ha chiesto: “Quali sono i giorni che non esistono?”….(silenzio) “Ieri e Domani!”. Bravo, è vero. Viviamo in un interminabile Oggi che oggi, per me, è ancor più un oggi. 

Vi voglio bene

(…a domani)

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