Come sarebbe bello

Ieri a pranzo, il menù delle chiacchiere, presente come al solito sulla tavola apparecchiata, ha proposto un piatto davvero particolare: i sogni. Non ce lo siamo fatti scappare e con mamma Michela, Stella e, a suo modo, Robertino lo abbiamo gustato con molto piacere. Sogni a colori e in bianconero, frammenti, paradossi, personaggi fantastici, situazioni surreali, accadimenti incredibili. Il tutto, molto spesso, difficile da ricordare oltre il breve spazio di tempo che si consuma dopo il risveglio. Per questo, alla fine, ho suggerito a Stella (sette anni) di prendere uno dei miei tanti librettini ed utilizzarlo per annotare e custodire le storie oniriche più significative. Come sarebbe bello, infatti – ho pensato – se oggi, a cosi tanti anni di distanza, potessi rileggere le trame dei sogni che facevo da bambino.

“Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni”
(William Shakespeare, La Tempesta, Atto IV)

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