Tre simboli in uno
Daniele Del Chicca è un ragazzo in gamba. Un dei tanti, tantissimi giovani che meriterebbero maggiore ascolto, considerazione, fiducia. Ha molte passioni che alimenta con impegno, sacrificio e che condivide con tanti altri suoi coetanei. Una di queste è il Carnevale, un mondo di stimoli, emozioni, testimonianze e belle storie.
Sono sentimenti ed atteggiamenti che, spesso, nascono in famiglia, che nella famiglia hanno radici grazie ai racconti dei nonni ed agli esempi dei pappà e delle mamme. Un terreno fertile di cui andare orgogliosi e che dobbiamo preservare, recuperare, promuovere e valorizzare in tutti i modi.
In tal senso Daniele, e la sua famiglia, sono un’eccellenza. Come potremmo definirlo, infatti, avendo la fortuna di conoscere ed ammirare quella sorta di museo di oggetti, personaggi, pezzi di carro, teste in carta a calco, particolari di costruzioni che hanno sfilato sui viali a mare che “Casa Del Chicca” conserva e custodisce?
Un collezionismo che non si ferma al Carnevale. Lo dimostrano, ad esempio, le foto che vi propongo e che riguardano un “pezzo” del Santa Monica a cui Daniele e suo pappà davano la caccia da tempo. Custodito in garage, era (ed è), forse l’ultima testimonianza di quello che è stato un vero e proprio simbolo della nostra Viareggio. Anzi un simbolo che ne vale tre…
1.- L’epoca dei “barcobestia”, il punto più alto dei fenomenali anni legati ai cantieri navali, ai calafati ed ai marinai viareggini.
2.- Gli anni del boom economico, della Versilia capitale del divertimento e del turismo, nazionale ed internazionale, compreso il capitolo e produzioni cinematografiche.
3.- L’incendio del 1978 che scrive la parola fine alla sua storia, metafora di tante e tante cose che a Viareggio abbiamo, colpevolmente, perso negli ultimi decenni.
Ecco perchè, anche per questi motivi, diciamo grazie alla Del Chicca Family.
Cliccando qui, invece, potete leggere la storia del Santo Monica.