23 Dicembre

Qualche giorno fa la mia attenzione, improvvisamente e magneticamente, è stata attirata da una testimonianza appesa ad una parete di uno dei locali della Croce Verde di Viareggio. Un Premio Speciale, sotto forma di targa, delimitata da una cornice color oro, destinata ai “Meravigliosi Volontari della Croce Verde, per l’opera che da sempre svolgono in aiuto della comunità“.

Era il 23 dicembre 2003, uno dei tanti 23 dicembre della storia di “Un Regalo da Viareggio”. Questo, addirittura, era il giorno della ventesima edizione della manifestazione organizzata da Radio Babilonia al fianco e a favore dell’Associazione di Corso Garibaldi. Il 23 dicembre, come oggi.

In queste ore, in attesa dell’inizio dello spettacolo, saliva l’adrenalina, le emozioni emergevano, una dopo l’altra, nella superfice del cuore, come tappi di sughero in un bicchiere d’acqua. Si pensava a tante cose. Alle tante fatte nelle settimane precedenti, a quelle ancora da fare, a ciò che le idee potevano diventare nel momento in cui sarebbero state illuminate dalle luci della LIT.

Il telefono squillava in continuazione per le richieste più diverse. Dalla stampante uscivano i fogli con la scaletta, preparata con cura e perfezionata dopo prove, confronti, suggerimenti, defezioni o nuovi inserimenti. Si preparavano le basi, si montavano le scenografie, si perfezionavano alcune esibizioni in un crescendo di ansia, impazienza, concentrazione, attesa.

Ci si domandava quante persone avremmo avuto di fronte, se le proposte preparate avrebbero avuto esiti positivi, se tutto fosse filato via liscio…

Nella mia testa era uno svolazzare di pensieri, tessere di puzzle pronte a diventare un tuttuno. Mentre preparavo i “vestiti di scena“, mi chiedevo se la bella statuetta dei fratelli Cinquini, fatto in esclusiva per il “Premio Simioli“, era stata consegnata, se Muzio avesse pensato al tabellone della tombola o se Francesco avesse già mandato gli scatoloni con i panettoni.

Tutto era pronto. Tutti (ed erano davvero tanti e bravissimi) erano pronti. Di lì a pochi minuti ci saremmo rivisti, abbracciati (senza mascherine) e commossi nell’avvertire, complice l’atmosfera natalizia, quanto sia bello e profondo il genuino e sincero sentimento dell’amicizia e della stima reciproca.

Che meraviglia avere avuto questa fortuna e questo privilegio per tanti e tanti anni. Quante risate, quante lacrime, quanti sussulti emotivi, quanti applausi…

Che regalo era ed è stato “Un Regalo da Viareggio”…

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